Quando si mette il tutore al polso?
Il tutore polso rigido, realizzato in materiale traspirante, ha una struttura rinforzata con un supporto in metallo o plastica che dal palmo
si estende lungo tutta l'ortesi. Viene prescritto, di solito, dopo interventi chirurgici o di supporto al polso in caso di malattie degenerative
o infiammatorie.
Come si utilizza il tutore per il tunnel carpale?
La chiusura è posizionata a livello del polso e viene ancorata tramite un cinturino in velcro.
Quando la sintomatologia della STC è lieve i medici consigliano di indossare tale tutore esclusivamente la notte.
Nei casi in cui il dolore è maggiore occorrerebbe indossarlo anche qualche ora durante Il giorno.
I tutori polso sono un valido supporto ortopedico sia per prevenire sia per risolvere le principali patologie del polso.
Ecco, in sintesi, tutte le possibili funzioni svolte dal tutore polso a seconda del disturbo:
Sorregge il polso garantendone la stabilità durante l’attività sportiva per prevenire eventuali infortuni;
Tiene a riposo l’articolazione dopo aver subito traumi o interventi chirurgici;
Favorisce la guarigione isolando l’articolazione da eventuali movimenti pericolosi o ulteriori traumi;
Protegge in via preventiva il polso mentre si svolgono attività lavorative o manuali che, col passare del tempo, possono compromettere legamenti e tendini dell’articolazione;
Allevia il dolore provocato da disturbi come la sindrome del tunnel carpale o la tendinite.
Per quali patologie del polso è indicato questo tutore?
Distorsione;
Fratture semplici o composte;
Rottura di un tendine;
Rizoartrosi;
Tendinite (infiammazione di un tendine);
Tenosinovite stenosante di De Quervain;
Ricostruzione chirurgica del polso, dopo un periodo di ingessatura;
Mancato consolidamento dello scafoide, complicanza a seguito di una frattura dello scafoide;
Sindrome del tunnel carpale per compressione del nervo mediano.
Per risultare efficace, il tutore per il polso deve rispettare alcune caratteristiche importanti ovvero deve:
Essere ergonomico per non ostacolare eccessivamente i movimenti naturali della mano. Deve rispettare la particolare struttura dell’articolazione, particolarmente complessa, costituita da diversi elementi (porzioni ossee, cartilagine, legamenti, tendini, liquido sinoviale);
Offrire una compressione ideale dell’articolazione per mantenere l’asse della mano in posizione corretta riducendo movimenti
che possano risultare traumatici;
Essere comodo e realizzato, possibilmente, con materiale traspirante, atossico, antiallergico, resistente;
Regolabile con chiusure in velcro per adattarsi perfettamente al polso, seppure sia disponibile in taglie diverse.
I modelli di tipo morbido, realizzati in materiale elastico, non sono veri e propri tutori ma fasce che si infilano al polso adattandosi
alla forma dell’articolazione: in tal caso, si parla di polsiere che forniscono un supporto in caso di disturbi meno gravi.
Vediamo quali sono i vari tipi di tutori per il polso e per quali patologie sono indicati.
La polsiera morbida è costruita con un materiale non rigido ma flessibile, anallergico e traspirante: il materiale più innovativo
è il neoprene che, meglio di altri, non ostacola il movimento bensì limita flessione, estensione e rotazione del polso.
La polsiera morbida, come pure il tutore adesivo, serve in caso di:
Malattie degenerative del polso e delle articolazioni del metacarpo;
Riabilitazione dopo un infortunio alla mano;
Malattie infiammatorie come tenosinovite, artrite, miosite e sindrome del tunnel carpale.
E’ ideale per atleti e sportivi che intendono prevenire gli infortuni in fase di allenamento.
Come nel caso della polsiera morbida, il tutore adesivo è realizzato con materiale morbido (il migliore è in neoprene) anallergico, flessibile, traspirante. Non blocca il movimento, serve semplicemente a limitare la flessione, l’estensione e rotazione del polso.
Il tutore polso adesivo è particolarmente indicato per prevenire contratture e normalizzare la funzionalità articolare.
Il tutore polso rigido, realizzato in materiale traspirante, ha una struttura rinforzata con un supporto in metallo o plastica che dal palmo
si estende lungo tutta l’ortesi.
Viene prescritto, di solito, dopo interventi chirurgici o di supporto al polso in caso di malattie degenerative o infiammatorie.
Tutore polso destro e sinistro: tipologie in base alla struttura
In riferimento alla struttura dell’ortesi, si distinguono tutori polso:
A benda con chiusura in velcro, semplici fasce che si avvolgono attorno al polso chiudendosi con uno strato di velcro, che pur lasciando piena libertà di movimento aiutano in caso di lievi dolori o per mantenere calda l’articolazione;
Per pollice e parte della mano in materiale elastico, tipo guanti senza dita, indicati per lieve tendinite;
Avvolgenti il pollice e parte della mano, simili ai precedenti ma dotati di una o più chiusure a strappo, che offrono più stabilità al polso.
Sono indicati in caso di distorsioni, tendiniti di gravità media o sindrome del tunnel carpale;
Per pollice e parte della mano con chiusure a strappo e stecche rigide, utilizzati in caso di recupero da una frattura del polso,
che immobilizzano la mano fino al palmo;
Per pollice e parte della mano con chiusure a strappo, elementi rigidi e snodi adatti agli atleti che sono in fase di recupero da un grave infortunio.
Controllano i movimenti del polso per evitare ricadute, sono ancora più stabili, proteggono da eventuali cadute e traumi pur adattandosi perfettamente ai movimenti naturali dell’articolazione.
Tutore polso per tendinite e tunnel carpale
Il tunnel carpale è causato da una compressione nervosa all’altezza del polso, mentre la tendinite è un’infiammazione del tendine.
I tutori polso adatti per trattare una tendinite o la sindrome del tunnel carpale presentano la stessa struttura allo scopo di mantenere
a riposo l’articolazione evitando di eseguire movimenti che rischiano di aggravare la patologia.
Esistono modelli con o senza blocco del pollice, entrambi efficaci.
In caso di tunnel carpale, si consiglia di indossare il tutore polso giorno e notte (per alcune settimane), di evitare sforzi con il tutore per evitare di stressare muscoli ed articolazioni. I movimenti di pinza e ripetitivi sono assolutamente da evitare.
Se la gravità del tunnel carpale richiede necessariamente l’intervento chirurgico, il tutore dovrà essere applicato anche dopo l’operazione per la riabilitazione.
Tutore per Sindrome di de Quervain e Rizoartrosi.
Questo tutore è molto utile soprattutto la notte per limitare la mobilità articolare in caso di artrosi e di infiammazione tendinea
e della guaina.
Consigli su come usare un tutore polso
E’ importante consultare le istruzioni d’uso presenti nella confezione del tutore che hai acquistato.
Certo è che un semplice tutore a benda con velcro o un semplice tutore tipo guanto senza dita privo di rinforzi per la chiusura sono molto più semplici da indossare rispetto ad un tutore polso dotato di strappi, stecche rigide e snodi.
Per applicare i tutori a benda o tipo guanto senza dito con velcro basta, rispettivamente, avvolgerli o infilarli al polso avendo cura di non stringere troppo (col rischio di bloccare la circolazione o provare dolore) né troppo poco (per evitare che si rivelino inefficaci).
Per i modelli più elaborati (con strappi, stecche rigide, snodi), sarebbe bene farsi aiutare la prima volta da un esperto (fisioterapista o medico ortopedico) per valutare la corretta applicazione e la possibilità di movimento del polso.
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