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Epicondilite o gomito del tennista: cos’è, i sintomi e cura

3 giugno 2021

Un intenso dolore al gomito è quello che si prova quando si inizia a soffrire di epicondilite, più comunemente conosciuto come il gomito del tennista. Ma cos’è esattamente? Come si cura? Quale tutore scegliere? Epicondilite o gomito del tennista: cos’è, i sintomi e come si cura.

Epicondilite o gomito del tennista: cos’è, i sintomi e cura

Un intenso dolore al gomito è quello che si prova quando si inizia a soffrire di epicondilite, più comunemente conosciuto

come il gomito del tennista.

Ma cos’è esattamente? Come si cura? Quale tutore scegliere?

Epicondilite o gomito del tennista: cos’è, i sintomi e come si cura.


Cos’è l’Epicondilite?

L’epicondilite, o gomito del tennista, è una tendinopatia.

Cioè un’infiammazione dei tendini esteriori del polso e delle dita che si collegano alla parte esterna del gomito (epicondilo laterale).

Si tratta di un disturbo degenerativo che se non curato, peggiora col tempo ed è causata da microtraumi ripetitivi

o sforzi del braccio dominante.




Viene riconosciuto come gomito del tennista perché il tennis è l’attività sportiva che sollecita maggiormente i tendini dell’avambraccio

per il lancio della pallina con la racchetta (come anche il baseball, il golf, il lancio del giavellotto e altri sport simili).

Ma anche diverse attività lavorative, se richiedono ripetuti e continui sforzi del braccio, possono provocare l’epicondilite.

Per esempio, chi fa l’idraulico, il cuoco, chi lavora nell’edilizia, chi fa il giardiniere, il falegname o il macellaio, solo per fare degli esempi,

 ha maggior rischio di soffrire di epicondilite.




L’epicondilite comporta una graduale perdita di elasticità del tendine fino a compromettere i movimenti del braccio a livello del gomito

e del polso con forte dolore e gonfiore sulla parte esterna del gomito.

Se non curata, il dolore può diventare talmente forte da impedire anche le più normali attività quotidiane e impattare

sulla qualità della vita.

epicondilite


I sintomi dell’epicondilite

Il sintomo più indicativo dell’epicondilite è certamente il dolore all’altezza del gomito, dove è situato l’epicondilo laterale.

 Inizialmente il dolore è ben localizzato, ma se si ignorano i sintomi il dolore si può estendere anche ai muscoli estensori e a riposo.


 


Ecco gli altri sintomi dell’epicondilite:


Dolore al gomito, nella parte esterna;

Rigidità articolare;

Formicolio al braccio (destro o sinistro);

Dolore alla mano e al polso;

Gonfiore articolare nella zona del gomito;

Limitazione dei movimenti del braccio interessato;

Riduzione della forza per la presa di oggetti di varia dimensione e peso.

Tutti i sintomi dell’epicondilite possono peggiorare e aumentare d’intensità se ignorati.

Si suggerisce una visita dal proprio medico per stabilire gli esami da fare per approfondire e arrivare a un’accurata diagnosi.


Come curare l’epicondilite?

Sarà il medico a consigliare la cura più adatta al paziente e alla gravità della patologia.

Ma tendenzialmente l’epicondilite si cura con metodo conservativo così da escludere, se non in alcuni casi estremi, l’intervento chirurgico. 


 


Ecco come si cura l’epicondilite: 


Uso di antinfiammatori;

Laserterapia o sedute di onde d’urto;

Fisioterapia e stretching;

Massaggi;

Tutori per epicondilite o supporti ortopedici;

Riposo e crioterapia;

Chirurgia se dopo 6-12 mesi non si avvertono miglioramenti.

La terapia scelta dal medico avrà lo scopo di migliorare l’elasticità del tendine e la vascolarizzazione per riacquisire la capacità di movimento e ridurre il dolore.

epicondilite-tutore


Quale tutore scegliere per l’epicondilite?

A seconda dei sintomi e della gravità dell’epicondilite diagnosticata, il medico potrebbe consigliare un tutore per alleviare il dolore al gomito e per proteggere la zona lesa.


 


Ci sono diversi tipi di tutori o gomitiere per epicondilite, principalmente sono due: a fascia (vero e proprio tutore per infiammazioni del tendine più sviluppate) e a bracciale (per prevenzione o infiammazioni meno gravi), in base alla gravità e alla funzione del tutore,

ma anche a scopo preventivo.


 


Sia per i supporti ortopedici a fasce che per quelli a bracciale, la taglia di solito non è un problema perché i primi sono generalmente fatti con tessuti elastici, e i secondi sono regolabili con una chiusura in velcro.


 


Il tempo e l’attività da svolgere con la fascia o il tutore andranno a influenzare la scelta tra i due supporti ortopedici in base

alla loro comodità, al loro tessuto e ovviamente alla tipologia di supporto.


 


Ecco i nostri supporti ortopedici per epicondilite:



tutori per epicondilite

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