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Tallonite

26 maggio 2022

Fascite plantare, spina calcaneare o tuberosità calcaneare: come distinguerle?


Fascite plantare, spina calcaneare o tuberosità calcaneare: come distinguerle?

Fascite plantare, spina calcaneare o tuberosità calcaneare: come distinguerle?


Parliamo di talloniti ovvero di tutte quelle infiammazioni che nascono da inserzioni tendinee del calcagno.
Chi ne soffre o ne ha sofferto sa quanto una spina calcaneare o una stessa fascite plantare possa essere dolorosa e fastidiosa.

Per distinguere una dall’altra è importante riuscire a localizzare il dolore, quindi, serve assolutamente in questo caso eseguire un esame baropodometrico.


Analizziamo i tre punti di dolore.
La tuberosità calcaneare, che nel soggetto adolescente chiameremo morbo di Sever, si trova perfettamente nella parte centrale del tallone.

Se dividiamo con una croce la base del calcagno il dolore si troverà nella congiunzione delle 2 linee ovvero nella parte ossea più sporgente.

Questo tipo di dolore compare dopo tante ore che rimaniamo in posizione errata, soprattutto in statica in quanto è un punto del corpo dove scarichiamo il 60% del nostro peso utilizzando una normale scarpa da passeggio.

 Il dolore diventa fastidioso e persistente, scompare a riposo e ricompare al carico prolungato.

Negli adolescenti compare durante le ore di attività sportiva riacutizzandosi in giorno dopo anche con i primi passi.
Eseguire un esame baropodometrico in una condizione molto infiammata può esser molto importante, se un soggetto ha tanto male in un determinato punto, quando camminerà sulla pedana il carico sarà sicuramente distribuito in maniera errata, tramite una postura antalgica involontaria che aiuterà a capire il punto esatto in cui intervenire con dei plantari su misura.
I rimedi da utilizzare in questi casi sono evitare:

  • di camminare a piedi nudi in casa
  • di massaggiare e frizionare parte dolente
  • applicare del caldo.

Cosa dobbiamo fare:

  • camminare sempre con calzature ben ammortizzate
  • applicare del ghiaccio e fare dello streccing
  • utilizzare dei plantari su misura


In casi dove il dolore permane da più di 20 giorni provvedere per la realizzazione di un plantare su misura con lo scarico mirato.


La spina calcaneare è una patologia che ritroviamo su diversi soggetti, dislocata in 2 diverse posizioni può esser presente ma non manifestare il dolore.


Localizziamo la spina calcaneare.

Se dividiamo il calcano sempre con una croce il dolore si manifesterà al centro del quadrante mediale superiore.


Una vasta percentuale della nostra popolazione ha la formazione di spina calcaneare ma può darsi che il dolore non si manifesterà mai, viceversa se si manifesta fa veramente male.


Come si risveglia il dolore della spina calcaneare? Le cause possono essere molteplici.

La più banale ma la più usuale è quella di aver compiuto una passeggiata con delle calzature troppo basse che a fine giornata hanno risvegliato il dolore, l’aver sceso dei gradini troppo in fretta, una calzatura non adeguata, uno stress troppo importante per il piede, una predisposizione di piede cavo o piede pronato.

Una volta che il dolore nasce è veramente difficile farlo placare.


Il dolore si manifesta al mattino appena scendiamo dal letto e compiamo i primi passi, nel giro di 10 minuti si tranquillizza e si riacutizza durante la giornata dopo la posizione eretta prolungata; si riacutizza in forma lancinante ogni volta ci si ferma seduti in ufficio, in macchina o in pausa pranzo.


Ma perché succede questo?
La spina calcaneare è un inserzione tendinea del fascio muscolare dell’arco mediale che si calcifica, quando riposiamo di notte o ci fermiamo seduti per riposare, il piede acquista una forma in equinismo, ovvero accorciano le sue dimensioni ed aumentando l’ampiezza dell’arco.

In questa posizione la spina non fa male perché non è messa sotto carico ma soprattutto non riceve la trazione del fascio plantare che arriva al massimo della sua minima lunghezza. Appena veniamo su in piedi, più la postura precedente è stata prolungata più il dolore sarà lancinante, nel compiere il primo passo appoggeremo il tallone e poi tutta la pianta e in fine ruoteremo delle dita per compiere il passo.

Quest’ultimo passaggio fa sì che il fascio plantare venga stirato enormemente, andando a sollecitare anche la spina che manifesterà il dolore fino a quando il fascio plantare non si scalderà e riuscirà a compensare con la trazione della spina.


Cosa fare e cosa evitare?
Partiamo dagli esperimenti da evitare:

  • non camminare a piedi nudi
  • non massaggiare la zona dolente
  • non applicare calore
  • evitare scarpe basse come ballerine e infradito
  • evitare sport che sollecitano il sovraccarico
    Cosa fare:
  • stretching (allungare la fascia plantare soprattutto la sera prima di andare a letto; serve ad allungare la fascia plantare ed evitare il trauma mattutino)
  • ghiaccio locale (placa l’infiammazione anche se durante l’applicazione il fastidio aumenta)
  • scarpe ben ammortizzate
  • plantare su misura con sostegno dell’arco mediale e scarico del quadrante mediale anteriore per la spina calcaneare

La fascite plantare è una tallonite che manifesta il suo dolore lontano dal tallone.

Per localizzarla dobbiamo sempre dividere il tallone in 4 quadranti, il dolore della fascite plantare si manifesta sulla prosecuzione della linea centrale che divide i 2 quadranti anteriori. Il dolore si manifesta sull’aponeurosi plantare un tendine molto spesso della fascia plantare.
La fascite plantare può nascere principalmente da 2 eventi.

Il primo il più comune è dato da uno sport o una attività ripetuta e costante che porta a sovraccaricare il fascio plantare tenendolo sempre in contrazione prolungata fino a farlo infiammare ovvero facendolo rimanere contratto anche a riposo.

Il secondo caso può nascere da una spina calcaneare trascurata e prolungata nel tempo che tramuta in fascite plantare facendo infiammare il fascio plantare anche per una postura antalgica.

Come nelle talloniti precendeti, l’anatomia strutturale del piede può essere un fattore predisponente per l’insorgenza della fascite plantare, quindi un piede pronato avrà sicuramente una predisposizione in più per far infiammare il fascio plantare.


Come si diagnostica?

Un esame radiografico è pressoché inutile in quanto non incide sulla componente ossea ma solo su quella tendinea e muscolare quindi meglio una ecografia o in casi più particolar una risonanza.


Regole da seguire:

  • evitare di camminar a piedi nudi o con scarpe molto basse
  • evitare di massaggiare il piede
  • evitare di apportare calore
  • non camminare in maniera prolungata
  • applicare ghiaccio
  • eseguire stetching
  • Rivolgersi presso la nostra ortopedia per eseguire un plantare su misura.


Tutte queste forme di talloniti hanno, bene o male, tutte la stessa forma e tempi di comparsa del dolore, ma localizzazioni e struttura della problematica diversa tra di loro.

Le terapie possono essere la crioterapia (l’applicazione di giaccio) e lo stretching per allungare i fasci muscolari del piede.

Il plantare su misura è un ottimo rimedio sia nell’adolescente sia nell’adulto.


Per abbreviare i tempi di recupero il fisioterapista ci può aiutare tramite delle sedure di laser, tecar o onde d’urto in base allo stato di infiammazione e del problema da risolvere.


La nostra Ortopedia  può eseguire plantari per fasciti plantari, spine calcaneari e tuberosità calcaneari e il nostro tecnico è preparato per valutare ed seguire questi tipi di patologie.

Ortopedia Sanitaria Cibrario

Per ulteriori informazioni:

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