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Inquinamento e allergie, un legame da non sottovalutare

25 febbraio 2020
Blog Inquinamento e allergie

Danni ambientali e surriscaldamento globale sono temi all’ordine del giorno e fra le criticità che i paesi industrializzati devono affrontare con una certa urgenza.
La lotta all’inquinamento atmosferico  tocca varie questioni tra cui il non trascurabile impatto nocivo sulla salute umana.

È risaputo che il peggioramento della qualità dell’aria comporta un aumento generale dei problemi di salute  soprattutto nei soggetti più deboli (bambini, anziani, immunodepressi) oltre a una maggiore incidenza di malattie cardiocircolatorie, patologie respiratorie, cefalee invalidanti e tumori.

Inquinamento atmosferico e smog rappresentano poi un ‘mix micidiale’ per le allergie . Solo in Italia le patologie allergiche riguardano 15 milioni di persone e sono la quarta causa di malattia cronica.

Una situazione destinata a peggiorare proprio in virtù del riscaldamento globale. L’innalzamento delle temperature starebbe infatti prolungando il periodo di pollinazione delle piante. Ciò significa che i pollini circolano nell’aria per molto più tempo rispetto a prima allungando il tempo in cui i soggetti allergici manifestano i sintomi. Ma l’influenza del riscaldamento globale è ancor più ampia: temperature più alte e periodi prolungati senza piogge portano a un clima più secco, di conseguenza anche i pollini diventano più leggeri e raggiungono distanze più lontane. Per gli allergici significa venire a contatto con allergeni che prima non sarebbero mai arrivati così vicini a loro.

A questo quadro si aggiunga inoltre che l’aumento delle allergie è imputabile anche al ritardo diagnostico e a una sempre più frequente banalizzazione dei sintomi da parte dei pazienti. Il monito arriva direttamente dall’ Aaiito  (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriale Ospedalieri) che nell’ultimo congresso nazionale ha rilevato come “ spesso i pazienti arrivano dallo specialista 4-5 anni dopo che il problema si è presentato, perché si crede di avere a che fare con banali raffreddori stagionali, ma spesso si tratta di processi infiammatori cronici che nel tempo conducono a conseguenze importanti ”.

Per questo è importante, fin dai primi sintomi, rivolgersi a un centro specializzato nel diagnosticare, monitorare o escludere eventuali allergie.   

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