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Il dolore nel gatto

25 febbraio 2019

Il gatto per sua natura nasconde molto bene il dolore, perciò risulta difficile capire quando prova dolore o sta male; inoltre ogni gatto esprime il dolore in maniera personale e a volte contraddittoria.

È importante imparare ad osservare il suo comportamento, le modificazioni di postura, andatura, movimento, presenza di vocalizzazioni e alterazioni delle sue abitudini, come la pulizia, il mangiare e l’eliminazione.

Dopo un trauma o un intervento chirurgico, il gatto può non manifestare comportamenti evidenti, ma cercare semplicemente un posto tranquillo dove rifugiarsi e restare rannicchiato per diverso tempo. Al contrario può manifestare aggressività quando ci avviciniamo o lo tocchiamo. Alcuni gatti, in presenza di dolore fisico, aumentano le vocalizzazioni come miagolii, soffi e in alcuni casi anche le fusa; in altri casi invece, i gatti, portano il comportamento somestesico (pulizia), all’esasperazione, e in alcuni casi, fino all’autolesionismo, soprattutto se il dolore è localizzato. Sembra che il leccarsi produca endorfine e quindi contribuisca in maniera indiretta a procurare un senso di sollievo e autogratificazione.
Per capire quanto il comportamento del gatto possa essere contrastante, in caso di dolore diffuso, di dolore articolare o muscolare, i primi segni di disagio nel gatto coincidono con una minore pulizia: osserverete il pelo arruffato e a volte anche sporco.

Altro segno è un minore comportamento esploratorio: il gatto non salta più sui mobili o da un ripiano all’altro o risponde meno alle vostre stimolazioni.

Quando il dolore è medio-forte, si osservano alterazioni dell’andatura o l’assunzione di strane posizioni quando si corica. Il gatto può manifestare cifosi, decubito eternale con gli arti estesi e mostrare una ‘camminata rigida’. Quando è in decubito, sembra non trovare mai la posizione giusta.

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La coda è un buon campanello d’allarme, in presenza di disagio è sempre in movimento.

Anche l’espressione facciale si modifica: le pupille sono dilatate, gli occhi socchiusi, le orecchie basse.

Se il dolore è localizzato, il gatto tenderà a leccarsi e mordicchiare quella parte.

Altro comportamento importante da non sottovalutare è la presenza di comportamento eliminatorio inappropriato: il gatto non usa correttamente la lettiera. Potrebbe dipendere da un dolore durante la minzione o la defecazione, o da un disagio diffuso.

Attenzione anche se il gatto, diversamente dal solito, mangia meno o manifesta ‘appetito capriccioso’.

Resta inteso che tutte queste modificazioni comportamentali non vanno mai prese in considerazione da sole, ma devono essere correlate all’ambiente di vita dell’animale e alla sua anamnesi.

In caso di dubbio, rivolgetevi al vostro medico veterinario curante e spiegategli nel dettaglio quali sono i particolari cambiamenti che avete osservato. Per il veterinario, siete lo strumento più prezioso per capire se c’è qualcosa che non va nel vostro gatto.

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Bibliografia

Egger C.M., Love L., Doherty T., Pain Management in Veterinary Practice, Wiley Blackwell

Della Rocca G., Bufalari A., Terapia del dolore negli animali da compagnia, Poletto Editore

Colangeli R., Giussani S., medicina Comportamentale del cane e del gatto, Poletto Editore

AA.VV., Medicina comportamentale del cane, del gatto e di nuovi animali da compagnia, Poletto Editore

Dehasse J., Tutto sulla psicologia del gatto, Point Veterinaire

L'articolo Il dolore nel gatto proviene da GlobusVet.

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