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Fascite plantare

22 dicembre 2021

FASCITE PLANTARE

FASCITE PLANTARE

Fascite plantare. sintomi, rimedi e caso clinico
Se hai già sofferto di fascite plantare sai quanto questa condizione può essere disabilitante e frustrante. 
Quando ci si alza dal letto la mattina e si compiono i primi passi sembra di camminare sui vetri rotti.
In questo approfondimento andremo a vedere meglio cos’è la fascite plantare, quali sono i sintomi ed i rimedi andando a valutare un caso clinico affrontato dal dott. Simone Chesi.

Cos’è la fascite plantare?
La fasciopatia plantare, più comunemente chiamata fascite, è l’irritazione di questa struttura anatomica situata sotto al piede, tesa 
tra il calcagno e le dita. 
Si stima che una persona su dieci soffra di questa condizione nell’arco della vita e che sia presente anche nel 10% dei runner. 
Il dolore appare spesso in modo graduale, ma purtroppo nella maggior parte dei casi si tende a ignorare i sintomi e a preoccuparsene solo quando il dolore è già presente da tempo e limita fortemente la funzionalità. Più frequente in persone di età compresa tra i 45 ed i 65 anni.

Fascite plantare: diagnosi
La diagnosi si basa sulla storia clinica e sull’esame fisico effettuato dal medico. 
Non vi sono test di laboratorio che possano confermare o escludere la diagnosi. Anche effettuare indagini diagnostiche come radiografie, ecografie o risonanze magnetiche è di scarso aiuto. 
Queste debbono essere prescritte soltanto quando si debba escludere la presenza di altre patologie. 
In molti pensano erroneamente che il dolore sotto al piede possa essere causato dallo sperone o spina calcaneare, ma è presente soltanto dal 39% al 50% nei soggetti con fascite plantare ed addirittura studi recenti hanno dimostrato che si riscontra anche nel 32% di persone sane che non hanno alcun dolore.
E sicuramente la fascite non si è formata in una notte! 
Di conseguenza, comunicare al paziente una diagnosi di spina calcaneare produce un effetto nocebo. 
Il livello di ansia della persona, il periodo di recupero e la possibilità che il problema possa diventare persistente aumentano.

Fascite plantare: sintomi
I sintomi classici della fascite plantare sono dolore nella zona antero-interna del calcagno ai primi passi la mattina al risveglio o dopo periodi prolungati di riposo. 
Anche passare molto tempo in piedi può esacerbare il dolore. 
Vi è un’associazione diretta tra BMI (Body Mass Index) e la persistenza della fascite plantare. 
Studi recenti hanno specificato inoltre che l’associazione non è con il peso corporeo in generale, ma piuttosto con il girovita e quindi 
con una adiposità centrale. 
Altri fattori che sono strettamente e direttamente legati al perdurare dei sintomi sono la forza dei muscoli del polpaccio 
e la catastrofizzazione del dolore, oltre che aspetti legati alla morfologia o alla funzione del piede. 

Le soluzioni migliori per il dolore causato dalla Fascite Plantare, sono le realizzazioni di plantari su misura, mirati al giovamento 
e miglioramento della zona da trattare.

Generalità

La fascite plantare è la più comune causa di dolore al tallone (tallonite) e, più in generale, alla pianta del piede.

Interessa soprattutto gli sportivi (es: runners) ed è solitamente una conseguenza della ripetizione continua di eccessivi sovraccarichi

a livello podalico.

Dal punto di vista fisiopatologico, la fascite plantare sembrerebbe caratterizzarsi più per la degenerazione della fascia plantare,

piuttosto che per una sua irritazione e infiammazione.

La diagnosi è essenzialmente clinica (anamnesi ed esame obiettivo); tuttavia, spesso, i medici prescrivono anche esami di diagnostica

per immagini, per dirimere ogni dubbio.

La terapia di prima linea della fascite plantare è di natura conservativa.

Il trattamento chirurgico è riservato ai pazienti che non rispondono alla cura conservativa e per i quali il disturbo

è in atto da almeno 12 mesi.

Guarire dalla fascite plantare è possibile; tuttavia, il percorso di recupero è lungo e richiede al paziente di seguire la terapia in modo scrupoloso.


Fascia Plantare: un breve ripasso di Anatomia

Anche nota come legamento arcuato o aponeurosi plantare, la fascia plantare è una robusta banda di tessuto connettivo fibroso, di forma triangolare, che si trova nella parte inferiore del piede, appena sotto la pelle, e che si estende dal processo mediale del tubercolo calcaneare anteriore al punto di congiunzione tra le teste metatarsali e la base delle falangi.


La fascia plantare svolge varie funzioni:


Protegge le strutture più profonde del piede, come nervi e vasi sanguigni.

Sostiene e mantiene l'arco plantare.

È sede di aggancio per alcuni muscoli del piede.

Previene l'eccessiva dorsiflessione del piede ("dorsiflessione" significa "portare la punta del piede verso l'alto").

Assorbe le sollecitazioni e le tensioni che riguardano il piede, agendo sostanzialmente come un cuscinetto ammortizzatore.

Funzione correlata alla precedente, interviene nella distribuzione del peso sia in fase statica, sia in fase dinamica

(ossia durante la deambulazione).

Particolarmente interessante è il comportamento della fascia plantare durante una normale camminata, ma anche una corsa o un salto: durante la fase propulsiva di questi movimenti, il calcagno si solleva da terra e le dita si flettono compiendo, di fatto, un movimento

di dorsiflessione; con la dorsiflessione delle dita e il sollevamento del calcagno, la fascia plantare si tende e, agendo da tirante, accentua l'arco plantare e accorcia il piede.

Anche noti come meccanismo dell'argano, questi cambiamenti permettono una migliore distribuzione del carico durante la fase

 di deambulazione, funzione annoverata tra quelle appartenenti alla fascia plantare.


Cos'è

Fascite Plantare: Cos’è?

La fascite plantare, o fasciosi plantare, è un disturbo ortopedico, caratterizzato da dolore alla pianta del piede, in particolare tra il tallone

e la zona antistante (solo le dita ne sono esenti).


Fino a qualche decennio fa, la comunità medica riteneva che la fascite plantare fosse una condizione infiammatoria, dovuta all'irritazione

 e infiammazione della fascia plantare.

Studi risalenti ormai a quasi 20 anni fa, però, hanno evidenziato che a provocare questo disturbo ortopedico è più verosimilmente una degenerazione dell'aponeurosi.


Questa scoperta è il motivo per cui esiste anche l'espressione alternativa di fasciosi plantare: fascite appartiene alla vecchia visione, quando ancora si riteneva che la condizione fosse di natura infiammatoria (il suffisso -ite è tipicamente usato per indicare un'infiammazione); fasciosi, invece, è il frutto delle evidenze più recenti e descrive meglio il fenomeno degenerativo del disturbo.


Epidemiologia: quanto è comune la Fascite Plantare?

La fascite plantare è la più comune causa di dolore alla base del calcagno (tallonite) ed il più diffuso infortunio a carico della fascia plantare.

Tanto per dare un'idea della sua frequenza, a essa è imputabile ampiamente più del 50% dei casi di tallonite.


La fascite plantare colpisce maggiormente la popolazione tra i 40 e i 60 anni; in particolare, poi, ricorre più spesso tra le donne, le persone

in sovrappeso od obese, i ballerini, i runners e, più in generale, i praticanti l'atletica leggera.



Cause

Perché insorge la Fascite Plantare: le Cause

Il preciso meccanismo d'insorgenza della fascite plantare è ancora oggetto di studi, in quanto le ricerche condotte finora riportano dati contrastanti.


Gli esperti concordano nel considerare questa condizione come il risultato di un'eccessiva sollecitazione della fascia plantare: quest'ultima, infatti, se sottoposta a stress e microtraumi ripetuti nel tempo, degenera e diviene dolorosa.


Come anticipato, secondo le ultime evidenze, sembrerebbe più corretto parlare di degenerazione della fascia plantare, piuttosto

che di una sua irritazione e infiammazione.


A ogni modo, tuttavia, la fascite plantare ha tutte le caratteristiche di una sindrome da sovraccarico funzionale, dove con questa terminologia s'intende una condizione muscolo-scheletrica dovuta a una sollecitazione ripetuta e costante di un dato comparto anatomico (es: ripetizione di un determinato gesto o movimento).


Fattori di Rischio di Fascite Plantare

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2021/05/04/fascite-plantare-cause-orig.jpegShutterstock

La fascite plantare presenta svariati fattori di rischio; tra questi, figurano:


Sovrappeso e obesità;

Tutte le attività sportive che prevedono un impatto ripetitivo del piede su una superficie dura (la corsa è l'esempio più significativo,

ma in generale l'atletica leggera è considerata a rischio);

Uso di scarpe inadeguate (scarsa ammortizzazione);

Muscoli del polpaccio accorciati o retratti.

Inoltre, sono maggiormente a rischio di fascite plantare:


Coloro che intraprendono, senza un minimo di programmazione, una nuova attività fisica ad alto impatto per il piede (es: camminata, corsa ecc.). Chiunque cominci un'attività di questo genere dovrebbe sempre procedere con gradualità.

Le persone che hanno per natura un arco plantare più alto della media.

Si tratta di un'anomalia congenita impossibile da correggere, ma che si può comunque gestire con opportune contromisure.

Gli appassionati di corsa e sport affini che eseguono il gesto motorio caratteristico di queste attività con una scarsa tecnica.

Anche in un sport semplice e apparentemente naturale come la corsa, un corretto schema motorio è fondamentale a preservare da infortuni.

Fascite Plantare e Sperone Calcaneare

Da anni ormai è in corso un dibattito sull'associazione tra fascite plantare e sperone calcaneare.


Con sperone calcaneare s'intende una neoformazione ossea (esostosi) a livello del tallone che provoca dolore.


Le ultime evidenze suggeriscono che non esista una correlazione significativa tra le due condizioni: infatti, il numero di persone

con sperone calcaneare affette anche da fascite plantare è poco significativo e non fornisce sufficienti ragioni per credere

a un rapporto di causa-effetto.


Le cause della tallonite sono molteplici, spesso è un sintomo di altre malattie quali fascite plantare, spondilite anchilosante, artrite reumatoide o artrosi, oppure una conseguenza di un peso eccessivo (obesità) o di eccessivo lavoro (come nel caso degli sportivi).


Per tallonite si intende un dolore diffuso al tallone. Il tallone è l’estremità posteriore del piede ed è costituito dal calcagno, una delle sette ossa del tarso. Su di esso e sul metatarso si scarica il peso del corpo, sia in posizione eretta, sia durante la deambulazione.




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