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La frequenza cardiaca a riposo è il numero di volte in cui il cuore batte in un minuto quando si è a riposo,
ad esempio quando si è rilassati, seduti o sdraiati da almeno cinque minuti.
La frequenza cardiaca a riposo varia significativamente da persona a persona ed è un valore che può fornire preziose indicazioni sulla salute dell’organismo; per gli adulti una normale frequenza cardiaca a riposo varia tra 60 e 100 battiti al minuto, ma valori inferiori indicano generalmente che il cuore lavora
in modo particolarmente efficiente ed è più in forma (molti atleti presentano valori a riposo di circa 40 battiti al minuto).
Anche se non sei un atleta, tuttavia, conoscere la frequenza cardiaca può aiutarti a monitorare il tuo livello di forma fisica e potrebbe persino aiutarti a individuare precocemente eventuali problemi di salute.
La misurazione avviene di norma a riposo, quando il cuore pompa la quantità di sangue più bassa possibile necessaria a mantenere attive le fisiologiche funzioni dell’organismo, senza l’impegno di una concomitante attività fisica.
La frequenza cardiaca a riposo viene misurata mentre il paziente non fa esercizio fisico, quindi il cuore pompa la minima quantità di sangue necessaria a rifornire di ossigeno i tessuti dell'organismo.
Se siete sdraiati o seduti, rilassati e sani, il valore normale della frequenza cardiaca a riposo è compreso
tra 60 e 100 battiti al minuto
Una ricerca australiana condotta su pazienti affetti da patologie cardiovascolari ha scoperto che la frequenza cardiaca è un indicatore fondamentale del rischio di infarto.
Questa ricerca, pubblicata su The Lancet nel settembre 2008 e condotta su migliaia di pazienti selezionati
33 diversi Paesi, in terapia per problemi cardiaci, ha dimostrato che i pazienti la cui frequenza cardiaca
era superiore ai 70 battiti al minuto presentavano un rischio significativamente maggiore
di infarto, ricovero in ospedale e intervento chirurgico.
Viceversa una frequenza inferiore ai 60 battiti al minuto di solito non è sintomo di problemi.
Può essere causata dall'assunzione di farmaci come i betabloccanti, ma una ridotta frequenza
(bradicardia) è soprattutto diffusa nei soggetti che praticano regolarmente molta attività fisica.
Le persone attive spesso hanno una frequenza cardiaca inferiore perché il cuore è in condizioni migliori
e non deve lavorare troppo per mantenere costante il battito.
L’attività fisica di intensità moderata di solito non altera la frequenza cardiaca a riposo, ma se siete molto
in forma il battito può scendere anche fino a 40 battiti al minuto.
Nelle persone meno attive, invece, il battito si mantiene tra le 60 e 100 pulsazioni al minuto, perché il cuore deve lavorare di più per far funzionare bene l’organismo.
Se la frequenza a riposo è sempre alta (tachicardia), può esserci un problema
ed è necessario consultare il medico.
Lo stesso discorso vale per la bradicardia, cioè per la situazione in cui la frequenza è sempre inferiore ai valori normali, che tuttavia come detto è spesso del tutto fisiologica.
Se il battito è troppo forte e continua ad essere tale per diversi minuti, vi consigliamo
di rivolgervi al vostro medico.
Anche il battito irregolare può essere sintomo di problemi (aritmia).
Se il battito è debole e difficile da individuare può indicare un’ostruzione dell’arteria.
Questa situazione è frequente nei pazienti diabetici o che soffrono di aterosclerosi dovuta
al colesterolo alto.
Il medico può prescrivervi un esame ( ecoDoppler ) per individuare le eventuali ostruzioni.
La frequenza cardiaca può essere influenzata da diversi fattori, tra cui ricordiamo:
livello di attività fisica (a riposo la il numero di battiti diminuisce nelle persone atletiche, ma durante la pratica sportiva il battito aumenta anche significativamente),livello di benessere fisico, temperatura ambientale (quando la temperatura e l’umidità aumentano, il cuore pompa un po’ meno sangue, quindi il cuore può battere più in fretta, accelerando di solito di 10 battiti al minuto al massimo), posizione del corpo (la frequenza non cambia stando in piedi o seduti, ma a volte, quando ci si alza in piedi, per i primi 15, 20 secondi il battito può aumentare leggermente per poi stabilizzarsi dopo qualche minuto), emozioni (se il paziente è stressato, ansioso, molto felice o molto triste, il battito può accelerare), peso (di solito non influisce sulla frequenza cardiaca, ma in caso di obesità la frequenza a riposo può essere superiore al normale, pur non superando di solito i 100 battiti al minuto), condizioni di salute (disidratazione e febbre sono per esempio responsabili di aumenti del battito),terapie farmacologiche in corso.
La misurazione della frequenza cardiaca fornisce informazioni importanti sullo stato di salute
del paziente.
Qualsiasi alterazione della frequenza normale può essere sintomo di una patologia.
Il battito più veloce del normale può indicare un’infezione in corso o uno stato di disidratazione.
Nelle situazioni di emergenza, la misurazione del battito serve per capire se il cuore batte oppure no.
La misurazione della frequenza cardiaca ha anche altri scopi: durante o subito dopo l’esercizio fisico,
il battito dà informazioni sullo stato di salute e di benessere fisico del paziente, nonché sulla sua capacità di recupero.
Prima di misurare la frequenza a riposo è necessario rimanere a riposo per almeno 10 minuti.
Il battito può anche essere misurato durante l’esercizio fisico, anche se ovviamente i valori
che ci aspettiamo saranno in quel caso diversi.
vertigini e capogiro, fiato corto, palpitazioni (battito troppo rapido, che
dà fastidio o è irregolare; sensazione di perdere un battito), dolore al torace, svenimento (sincope).
capogiro, svenimento (sincope), vertigini, debolezza e affaticamento, fiato corto, dolore al torace,
stato confusionale o problemi di memoria, eccessivo affaticamento durante l’attività fisica.
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